Un Contest per giovani poeti: Cosa vi fa stare bene?
ll bene che mi fa
la libertà,
non si può spiegare:
è un tuffo nel mare
dopo l'esame orale
di maturità.
Il bene che mi fa
quella via
in mezzo alla città
dove con nostalgia
in un coro di solisti
cantiamo battisti,
è un bene
che mi appaga e mi consola,
che non mi lascia sola.
Il bene che mi fa
questa nuova estate
di gioie sudate,
di cose studiate,
di note stonate,
questa nuova estate
non lo sa.
Li ha scritti Elisa Tandoi questi versi, una ragazza pugliese di 19 anni che ha conquistato il primo posto del Contest poetico ideato e promosso dalla Fondazione Vincenzo Casillo all’interno della Terza Edizione della rassegna di teatro contemporaneo “Serotonina. Teatri ad alt(r)a comicità” dal 29 Giugno al 7 Luglio 2023, a cura della regista e attrice Claudia Lerro.
Questo l’interrogativo lanciato dal Contest: Cosa ti fa stare bene? Rivolto a ragazzi dai 14 ai 25 anni prevalentemente della città di Corato (BA), sede della rassegna, che in assonanza con il titolo è caratterizzata da stand up comedy, no sense, commedia classica, clownerie e commedia musicale. Con l’auspicio di garantire benessere, di suscitare buon umore, grazie soprattutto alla capacità espressiva di artisti nazionali di rilievo.
Il primo premio offerto dalla Fondazione è stato un buono spendibile in libri, per incoraggiare i ragazzi ad alimentare la curiosità e il contatto con la lettura e la scrittura.
La premiazione dei primi 3 componimenti selezionati su una totalità di 30, ha anticipato il brillante monologo del poeta e scrittore Guido Catalano, in una serata allestita nell’accogliente cortile dell’Istituto Nicola Fornelli di Corato (BA).
Sulla Panchina dell’Ascolto Gentile i ragazzi hanno trovato nelle giornate della rassegna una persona disposta ad ascoltare qualsiasi storia volessero condividere; con L’angolo del poeta i giovani appassionati di parole hanno avuto l’opportunità di tradurre in parole emozioni, dediche, storie che potevano scegliere di far leggere durante gli spettacoli della rassegna ad attori professionisti.
T. S. Eliot sosteneva che la poesia non fosse un modo per liberare l’emozione, quanto una fuga dall’emozione. Che non fosse un’espressione della propria personalità, quanto piuttosto una fuga dalla personalità.
I ragazzi si sentono spesso in fuga: dai sentimenti che non sono in grado di decifrare, dalle esperienze che hanno paura di vivere, dalle relazioni che faticano a costruire, dai sogni che credono di non meritare.
Questa domanda aperta lanciata dal Contest è stata un’occasione preziosa per tentare di dare forma a queste fughe, a questi sentimenti, a queste paure. E di aprire un dialogo, di mettersi in ascolto.
È stata anche un’opportunità per esprimere abilità, talento, per condividere visioni. Per riconsiderare il pregiudizio che spesso il mondo maturo esprime con superficialità circa il mondo immaturo.
È una domanda semplice, diretta, che ha ispirato i ragazzi sollecitando corde emotive inesplorate ed esortando noi tutti a “coltivare quell’orto in una stanza piena zeppa di ciliegie”. Ché “a volte anche tu, vita, hai bisogno di un abbraccio”. [Serena Discanno]
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