Parlami dentro negli istituti penitenziari: un viaggio nell’umano possibile
Ditemi com’è la vita fuori da questo tugurio.
Raccontatemi il canto di un passero, il rumore di un treno, il battito di cuore di un innamorato. La melodia di essere in riva al fiume.
Recitatemi il silenzio delle onde in pieno inverno. Raccontatemi del vasto colore della vita in aperta campagna.
(…)
Profumano ancora i visi degli innamorati? Ditemi cosa succede fuori da questo mondo, ammirando la luna, un bacio prende forma e colori?
Raccontatemi cosa succede nel mondo dei vivi e io vi racconterò cosa succede tra i sepolti vivi.
Si è firmato con lo pseudonimo Zeta l’uomo detenuto che ha scritto questi versi. È recluso da molti anni nella casa circondariale di Matera.
Lo abbiamo conosciuto nell’ultimo degli incontri che Parlami Dentro ha realizzato in vari istituti penitenziari d’Italia nell’arco di 10 mesi, dall’uscita del libro a fine Luglio 2023.
È stato un incontro particolarmente prezioso, come quello vissuto nella sezione maschile di Benevento, perché entrambi hanno consentito di varcare la soglia anche a studenti dai 14 ai 17 anni.
“Cosa hai imparato dalla tua vita?” ha domandato uno di loro, con la naturalezza che appartiene solo agli adolescenti capaci di porre domande universali che ciascuno di noi farebbe bene a porsi, almeno una volta al giorno.
Tra le tante opportunità che Parlami Dentro ha creato e moltiplicato, quella di un dirigente scolastico che ha stretto la mano al direttore di una casa circondariale è stata unica, importante. Due figure che quotidianamente si occupano di tracciare una strada possibile per persone che tentano di definire il proprio futuro, per un giorno hanno scelto di farlo insieme, abbattendo ogni pregiudizio e timore, costruendo un un dialogo aperto e concreto.
La Fondazione Vincenzo Casillo ha deciso di donare 1000 copie del libro a persone detenute. Grazie anche al lavoro di rete intessuto dalla direttrice della casa editrice edizioni la meridiana, Parlami Dentro è arrivato nelle mani di moltissimi uomini, donne e minori reclusi in varie città d’Italia. E spesso anche alle loro famiglie. “Queste pagine mi hanno dato la speranza e mi hanno spinto a ricominciare a scrivere ogni settimana lunghe lettere a mia figlia, con cui ho vissuto un rapporto difficile. Ho regalato il libro anche a lei”.
Siamo stati nella sezione maschile e femminile di Trani (BT), nel minorile di Bari, nel maschile di Bari, nel maschile di Brindisi, nel maschile di Turi (BA), nella sezione maschile e femminile di Bollate (MI), nella sezione maschile di Benevento e di Matera. Il libro è arrivato anche alle persone detenute nel carcere di Livorno e Pisa.
Zeta ha espresso in modo efficace l’essenza e l’auspicio di Parlami Dentro: portare il mondo dei vivi nel silenzio dei sepolti vivi. Per farne cosa? Per farne luce, respiro. Per farne passero, treno, fiume.
In un anno di cammino, dentro e fuori dal carcere, questo libro ha creato una moltitudine di connessioni: centinaia di migliaia di parole sono state scritte, dette, pensate, persino cantate, da persone e luoghi che non avrebbero mai potuto intercettarsi diversamente, in un rito di conoscenza e riconoscenza.
“È un libro vivificante che vorrei echeggiasse ancora a lungo, che tenta di ricucire quello strappo nella coscienza”, ha detto con voce sommessa un uomo detenuto nel carcere di Brindisi, in un incontro suggestivo, tra le mura di una cappella.
Dal 24 Settembre 2023, data della prima presentazione ufficiale di Parlami Dentro, le lettere scritte da persone comuni indirizzate a persone detenute sconosciute hanno intrapreso un viaggio inimmaginabile, costellato di incontri, abbracci, sorrisi, colori che hanno propagato un richiamo universale alla bellezza.
Le storie sono diventate parte di altre storie, le vite parte di altre vite.
Abbiamo iniziato davanti ad una platea di circa 130 persone nella rassegna letteraria I Dialoghi di Trani, insieme al viceministro della giustizia Sisto e Daniela Marcone, vice presidente nazionale di Libera e referente del settore Memoria.
Poi è stata la volta del Festival per la Legalità di Terlizzi (BA). Negli stessi giorni, il giornalista Gaetano Moraca su Style Magazine del Corriere della sera ci ha menzionati tra i 10 libri da portare in valigia, da gustare all’ombra di un albero o in riva al mare.
Siamo stati ospiti in una trasmissione radiofonica di Vatican News intitolata “I Cellanti” (qualora aveste piacere, qui trovate il podcast dal minuto 10:38).
In occasione della 19° Edizione della Festa dei lettori ad ottobre a Corato (BA) presso la sala conferenze della Casillo Group, abbiamo accolto circa 80 persone per un incontro particolarmente denso di emozioni.
Giancarlo Visitilli ha scritto una bella recensione sul Corriere del Mezzogiorno: “Perché le parole possano andare dove è giusto che aprano e scardinino porte, cancelli e catene”.
Nel frattempo Repubblica Bari ha dedicato un’intera pagina a Parlami Dentro nella sezione Cultura e su Radio 24 de Il Sole 24 Ore Laura Bettini ci ha intervistati durante la trasmissione intitolata “Si può fare” (se volete ascoltarla, qui trovate il podcast dal minuto 11).
Grazie all’Associazione culturale C.I.C.R.E.S. di Corato (BA) abbiamo avuto occasione di dialogare intorno al libro con il direttore degli Istituti Penali di Trani, con il sindaco di Corato e l’assessore alle politiche sociali che hanno creduto in questo progetto fin dall'inizio.
A metà Novembre abbiamo fatto le valigie e siamo partiti per Perugia per una presentazione allestita all’interno della Fiera nazionale “Fa’ la cosa giusta”, dove abbiamo conversato con il coordinatore dell’area giustizia della cooperativa sociale Frontiera Lavoro, grazie all’Associazione Il Mosaico. Lì abbiamo avuto l’opportunità di conoscere e ascoltare le storie di due compagni di viaggio che hanno vissuto un lungo periodo di detenzione e che oggi hanno trasformato la loro vita portando valore nella vita degli altri.
A Bitonto (BA) la redazione del giornale Primo Piano ha organizzato un incontro in cui abbiamo dialogato con giornalisti e cittadini compartecipi ed entusiasti.
A fine Novembre abbiamo avuto il grande piacere di poter dialogare con lo scrittore Davide Cerullo presso la Libreria Quintiliano a Bari, autore di numerosi libri pubblicati da Anima Mundi. Davide è nato a Scampia e dopo aver vissuto l’adolescenza nella delinquenza e in carcere, ha scelto di dedicare la sua vita all’arte, all’educazione, alla cultura e all’impegno per la cura dell’altro.
A Dicembre presso il bellissimo Spazio Murat a Bari, all’interno della 15° Edizione del Meeting del volontariato organizzato dal CSV SAN NICOLA di Bari, abbiamo dialogato con Mauro Pescio, autore del noto podcast “Io ero il milanese” prodotto da Rai Play Sound.
È stata poi la volta della Fondazione Giuseppe Di Vagno a Conversano (BA) nella bellissima Community Library, dove abbiamo dialogato con la presidente Daniela Mazzucca e il garante dei detenuti della Regione Puglia. Tra il pubblico, anche i ragazzi della classe 5 A dell’indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” dell’Istituto Professionale Domenico Modugno che hanno preso parte al confronto.
Nel frattempo Parlami Dentro è approdato a Roma alla fiera nazionale “Più libri più liberi” dedicata all’editoria indipendente, mentre il magazine del portale trentennale dedicato al no profit Vita ci ha dedicato uno spazio attraverso le parole di Paolo Di Paolo, che ha curato la prefazione del libro.
Tra gli ultimi contributi, la rivista culturale Limina ci ha dedicato un bellissimo articolo.
Siamo grati per questo fare laborioso, incessante, per questo camminare a fianco.
“Ho l’abitudine da quando sono qui di guardare spesso come cambia il cielo da una piccola finestra. Faccio caso ai fiori, capisco come cambiano anche le stagioni e capisco che mi sto evolvendo con la natura, che il tempo passa con me. E rinasco, con le piante e con i fiori”.
Queste parole arrivano da una donna detenuta nel carcere di Bollate, dove abbiamo vissuto uno degli incontri più intensi e arricchenti del nostro viaggio. Perché in carcere le donne dichiarano di avvertire in modo particolare l’abbandono da parte della società. Sebbene non smettano di “credere nel possibile”, perché “chi resiste è chi riesce a mantenere i propri sogni”.
Abbiamo scoperto che esiste una popolazione silenziosa e appassionata di docenti e volontari che nelle case di reclusione svolgono ogni giorno un lavoro straordinario, stimolando le persone detenute alla riflessione, all'introspezione, allo scambio costruttivo, rendendo i libri uno strumento di crescita e sollecitazione emotiva.
Grazie a Parlami Dentro abbiamo costruito un ponte che travalica muri altissimi. Un ponte fatto di conoscenza, di nuove consapevolezze, di belle speranze. Lo abbiamo fatto con persone di ogni età, provenienza geografica, condizione sociale, orientamento sessuale, politico e religioso. Uniti dalla convinzione che ciascuno ha diritto ad esistere, ad essere riconosciuto e considerato nella propria verità. Con l’auspicio di provare ad invertire la rotta di qualche esistenza, a cominciare dalla nostra.
Quasi tutti i giorni, come ha suggerito Paolo Di Paolo, con forza di volontà e impegno possiamo scegliere di guardare in modo diverso, di non accettare incondizionatamente nessuna modalità predefinita di rapporto con la realtà. Solo così, rompendo schemi e scommettendo su una capacità di sguardo che è insieme attento e pietoso, di una pietà alta che non è compassione, si può forse riuscire ad entrare significativamente in comunicazione con un’altra coscienza.
“Vi chiedo umilmente di non fermarvi con queste belle iniziative, anche io vorrei farne parte un giorno, perché solo chi ha attraversato la tempesta può raccontare la bellezza di un arcobaleno.
Auguro a tutte voi persone libere di non sentirvi mai prigionieri delle circostanze”.
(M. - Carcere di Turi)
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