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Quarto Anno d’Eccellenza a Rondine: il racconto di Giulia Romagnolo

di Marilù Ardillo
Quarto Anno d’Eccellenza a Rondine: il racconto di Giulia Romagnolo

Ad ottobre vi avevamo già raccontato di Rondine, la Cittadella della Pace, e della borsa di studio che la Fondazione Vincenzo Casillo ha finanziato per Giulia Romagnolo, una ragazza di 17 anni di Bari che ha frequentato presso lo Studentato il progetto Quarto anno Liceale d’Eccellenza.
Rondine è uno Studentato Internazionale dove ogni giorno giovani di culture diverse che provengono da Paesi in conflitto imparano a dialogare. E il Quarto Anno Liceale d’Eccellenza offre la possibilità a 26 diciassettenni di tutta Italia di frequentare un anno di scuola per formarsi come cittadini del mondo. È un’esperienza internazionale e innovativa che prepara i giovani ad affrontare il proprio futuro professionale, è una grande opportunità educativa riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca come percorso di sperimentazione rivolto a giovani talentuosi dei Licei Classico, Scientifico e delle Scienze Umane.

Giulia ci ha raccontato come ha vissuto questa esperienza e cose le è rimasto, dopo aver acquisito uno sguardo nuovo sull’apprendimento e sul futuro.
Abbiamo incontrato una ragazza entusiasta, curiosa, matura, consapevole e molto grata per aver vissuto una scuola nuova, aperta, che ha cambiato le sue prospettive e la sua visione a favore della riconciliazione e del cambiamento.
Ogni giorno ho sentito uno stimolo in più. In classe si lavora molto, gli studenti creano delle presentazioni sui vari argomenti didattici e poi ci si confronta, per migliorare la consapevolezza e l’autonomia”.

Esiste un tempo extra scolastico a Rondine che occupa tutti i pomeriggi, in cui si approfondisce il Percorso Ulisse, il primo percorso formativo unico per ambizioni e stimoli: un viaggio di conoscenza profonda di sé per orientarsi nel mondo reale e virtuale, stando a stretto contatto con l’altro.
Attraverso tre moduli di approfondimento e tre viaggi di istruzione, lo studente del Quarto Anno Rondine può imparare a risolver il conflitto con un approccio creativo, alla ricerca di un equilibrio tra autenticità, autonomia e relazioni.
Dal lunedì al venerdì dalle ore 15:00 alle ore 17:00 si svolgono lezioni di esperti e docenti universitari, uniti a workshop anche in lingua inglese per approfondire strumenti di analisi su alcune questioni di urgente attualità: lotta alla criminalità e all’illegalità, conflitto individuale e sociale, sfide ambientali, cultura digitale, dialogo interculturale, marginalità sociale. L’obiettivo è far dialogare le materie di studio con una vera e propria formazione attorno all’umano.
Buona parte delle 300 ore previste sono certificate come alternanza scuola-lavoro. Infatti grazie a esperienze di formazione e stage ogni studente valorizza i propri talenti, così da essere capace di cogliere opportunità lavorative e di sviluppare competenze di impegno sociale e civile.
Abitare se stessi, la scoperta del terzo millennio e la vocazione professionale: questi i 3 moduli che caratterizzano il Percorso Ulisse.
Il primo fonda le sue basi sulla teoria dell’intelligenza emotiva di Daniel Goleman, psicologo, scrittore e giornalista statunitense, specializzato in psicologia clinica e sviluppo della personalità.
L'intelligenza emotiva è un aspetto dell'intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere in modo consapevole le proprie emozioni e quelle degli altri e in virtù di questo il modulo concentra la sua attenzione sull’introspezione, il team building e la leadership. 
Il secondo modulo riguarda in modo particolare l’ecologia, la globalizzazione e tutte le tematiche più rappresentative del terzo millennio, che aiutino gli studenti a collocarsi nel tempo e nello spazio.
Il terzo aiuta ad esplorare e sperimentare le inclinazioni, le aree di interesse e i talenti di ogni studente. Attraverso gli interventi di professionisti di vari settori (no profit, imprenditoria, istituzioni), gli studenti entrano in contatto con diverse realtà lavorative, imparano poi una modalità di lavoro innovativa che passa dal co-working e da un percorso di creatività collettiva. Ciascuno di questi moduli è guidato da un tutor di classe, una figura molto importante nello Studentato di Rondine che si occupa dell’individuo in relazione alla classe, dell’unione tra la didattica e la cittadinanza attiva, della creazione di percorsi che rendano la didattica innovativa e di costruire un ponte con la scuola tradizionale. 
Il tutor funge da collante tra studenti e docenti, riporta ogni momento di tensione o crisi di gruppo a momenti di crescita e consapevolezza, seguendo le dinamiche del gruppo e stimolando i giovani a lavorare in team.

Un giorno ci è stato chiesto di fare una fotografia della giornata: cosa è successo, come vi siete sentiti, ponetevi dei propositi concreti. E condividete questi contenuti liberamente.
Dopo questo esercizio ho capito che ciò che conta è porsi delle domande
”.
Anche per questo, Rondine prevede al termine del Quarto Anno Liceale d’Eccellenza che ogni studente rediga un progetto di ricaduta sociale, che gli permetta di mettersi in gioco e dare prova del percorso di studi affrontato, in vista del rientro nei territori di origine su cui impattare con tutte le conoscenze maturate.
Il progetto “Parco giochi letterario” a Cuneo, “Art” per i giovani di Alghero, “Apply” a Monticello Brianza e molti altri progetti realizzati negli ultimi 4 anni da molti studenti che hanno frequentato Rondine, hanno riscosso grande successo e hanno contribuito a migliorare la comunità favorendo l’inclusione sociale.

Anche Giulia Romagnolo ha scritto il suo progetto: portare il tutor di classe nella scuola tradizionale, facendo sì che anche attraverso la sua figura sia riconosciuto un valore all’intelligenza emotiva, perché avere un’idea e imparare a renderla concreta è uno dei compiti più importanti acquisiti grazie al metodo Rondine.
La Fondazione Vincenzo Casillo si impegna a sostenere Giulia anche nella realizzazione concreta di questo progetto, mettendosi a servizio del proprio territorio e supportando un’azione sensibile ai bisogni degli altri.


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